Diritto vivente - discussione, rubrica sottoposta a Valutazione Scientifica
Controllo sul trustee e ruolo del guardiano
- Marta Angelucci,
- Pubblicato il: 06/06/2024
- Contenuto in Trusts, 2024, N°3 (N° 3 (maggio-giugno))
- DOI 10.35948/1590-5586/2024.574
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Cita come:
Marta Angelucci, Controllo sul trustee e ruolo del guardiano, in Trusts, 2024, 445.
Tesi
È sbagliato desumere il carattere simulato di un trust dal fatto che il guardiano sia una persona molto vicina al disponente o che, addirittura, coincida con il disponente stesso, ovvero che l’atto istitutivo subordini il compimento di determinati atti gestionali del trustee al parere vincolante del guardiano.
Tutto ciò, infatti, è da ritenersi del tutto normale se coerente con le finalità che il trust è chiamato a perseguire.
Il problema allora è concettuale e, prima ancora, culturale: se si parte dal preconcetto che l’elemento della segregazione faccia del trust uno strumento di elusione allora l’interpretazione di ogni cosa non potrà che risultare fuorviata.
The author’s view
It is wrong to infer the sham nature of a trust because the protector is a person very close to the settlor or even coincides with the settlor himself, or that the trust deed makes the accomplishment of certain management acts of the trustee subject to the binding opinion of the protector.
All this, in fact, is to be regarded as entirely normal if it is consistent with the purposes that the trust is intended to pursue.
Then, the problem is conceptual and, before that, cultural: if one assumes that the element of segregation makes the trust an instrument of avoidance, then the interpretation of everything can only be misguided.