Homo faber
Impostazione ed effetti delle clausole con effetti reddituali
- Maurizio Casalini,
- Pubblicato il: 01/08/2024
- Contenuto in Trusts, 2024, N°4 (N° 4 (luglio-agosto))
- DOI 10.35948/1590-5586/2024.618
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Cita come:
Maurizio Casalini, Impostazione ed effetti delle clausole con effetti reddituali, in Trusts, 2024, 693.
Sunto
Con la presente analisi e nei contributi successivi, si intende traslare la disciplina fiscale dei redditi prodotti dai beni in trust nella pratica professionale, cercando di individuare i vari scenari in cui il trustee si potrebbe trovare ad agire e come questi possano avere ripercussioni estremamente diverse nello svolgimento degli adempimenti fiscali.
Presupposto per il regime di trasparenza è che nell’atto istitutivo devono essere precisamente individuati sia i beneficiari del reddito, che potrebbero coincidere con i beneficiari finali, sia i redditi, sia in termini di entità che di beni da cui essi derivano, che il trustee dovrà riconoscere loro. E questo dipende da come e con che tecniche il redattore dell’atto istitutivo avrà confezionato l’atto stesso sulla base delle volontà del disponente.
La lettura dell’atto istitutivo al fine di verificare l’eventuale trasparenza o meno di un trust non è cosa banale, ma richiede il possesso di competenze, non inferiori a quelle necessarie a chi ha redatto l’atto stesso. Il fatto che le suddette clausole possano essere riportate in parti diverse e non necessariamente consecutive, rende l’interpretazione più ardua per chi non ha le necessarie competenze.
Nella pratica professionale accade che all’interno delle suddette clausole possano essere individuate varie tipologie di beneficiari con diverse posizioni che presentano di frequente elementi di variabilità che possono far cambiare di anno in anno il regime fiscale dei redditi prodotti dal trust.