Diritto vivente - discussione, rubrica sottoposta a Valutazione Scientifica
Revocatoria dell’atto di conferimento di beni in trust: il vademecum del Tribunale di Milano (Trib. Milano, 23 gennaio 2023)
- Marta Buffoni,
- Pubblicato il: 04/10/2023
- Contenuto in Trusts, 2023, N°5 (N° 5 (settembre-ottobre))
- DOI 10.35948/1590-5586/2023.423
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Cita come:
Marta Buffoni, Revocatoria dell’atto di conferimento di beni in trust: il vademecum del Tribunale di Milano (Trib. Milano, 23 gennaio 2023), in Trusts, 2023, 930.
Tesi
Quando l’azione revocatoria è diretta contro un atto di conferimento beni in trust, l’interpretazione dell’art. 2901 cod. civ. deve essere modellata sui caratteri specifici di questo istituto. Ciò sia con riferimento all’individuazione dei legittimati passivi (che sono il debitore ed il trustee), sia con riguardo all’oggetto della domanda (che è rappresentato dall’atto di conferimento, non da quello istitutivo, essendo, quest’ultimo, un mero atto programmatorio). Va eseguita, poi, la chiamata in giudizio dei beneficiari. Quali soggetti direttamente interessati alla buona amministrazione dei beni in trust, essi sono litisconsorti necessari, indipendentemente dai loro rapporti – onerosi o gratuiti – con il disponente. Con riguardo, infine, alla prova dalla scientia fraudis del debitore, l’onere di prova in capo al creditore si atteggia diversamente a seconda che l’atto dispositivo sia compiuto precedentemente o successivamente all’insorgenza del credito. Nel primo caso sarà sufficiente dimostrare il dolo generico; nel secondo sarà necessario provare il dolo specifico, ossia l’intenzione del debitore di danneggiare il creditore futuro.
The author’s view
If the revocatory action is directed against a transfer of assets to a trust, art. 2901 of the Civil Code will be construed taking into account the specific characteristics of the trust in question. Attention must be paid both to the identification of the sueable persons (who are both the settlor-debtor and the trustee) and to the petitum (which concerns the deed of transfer and not the declaration of trust). Then summons must be served on the beneficiaries: as interested in the good administration of trust assets, they are compulsory joint parties, regardless of their relationship with the settlor. With regard to the proof of the settlor-debtor’s scientia fraudis, the proof’s burden on the creditor diverges depending on whether the deed of transfer is performed either before or after the inception of the credit. In the first case it will be sufficient to demonstrate a generic intent; in the latter it will be necessary to prove an intention to damage the future creditor.